Biografia sintesi - Laureata al DAMS sezione Arte all’Università di Bologna, ha conseguito il diploma di ebanista-intagliatore al Corso Biennale di Intaglio e Restauro, Emilia Romagna, iniziando una intensa attività di scultrice, allestendo una bottega laboratorio nel centro di Ferrara, città dove è nata e vive. Dalla scultura alla pittura, alla scenografia teatrale, è approdata negli ultimi anni ad altri mezzi espressivi come le tecniche calcografiche e le elaborazioni digitali di fotografie e video. Partecipa a numerosi simposi della scultura lignea, ad importanti mostre personali e rassegne in varie città italiane e all’estero. Tra gli altri, ha scritto delle sue opere Silvia Pegoraro: “Il visibile nelle sue opere è quanto mai concreto e fantasmatico, tanto da convincerci della propria realtà con la forza di una penetrante retorica onirica…Mobilità, avvitamento, spiegamento, musicalità sono alcune delle sensazioni, tutte dinamiche, che le sue opere suscitano nello spettatore. Ogni corpo-figura genera il suo spazio assoluto seguendo la traccia della memoria o del sogno in un intrigante racconto visivo-visionario …”
Flavia Franceschini, scultrice e fotografa, ama mantenere vivi i ricordi del passato. Si collega a un passato relativamente recente, carico di esperienze poetiche, umane e dell’arte, filtrate entro un arco temporale idealizzato e privilegiato, al fine di mantenere vivo il ricordo famigliare delle generazioni precedenti. circa cento anni di storia intima e famigliare. con l'intento di accedere alla memoria fotografica, Franceschini apre tutti i cassetti dei mobili di famiglia per recuperare foto, diari, racconti, intrecciando le fonti e mediando un dialogo di reciprocita'; per accedere alla forma, Franceschini scolpisce il legno rendendolo duttile e tattile, nelle forme femminili cariche di simbolismo che accenna leggermente al Liberty.
sinuosi avvitamenti su se stesse di Figure ricavate e sostenute in un solo pensiero continuo e fluido su cui la luce scivola e la materia levita.
Franceschini conduce l'analisi della natura e della storia ad una sintesi tra spirito e sensi. Difatti, con il termine Simbolismo si è definito un particolare orientamento delle arti degli anni Ottanta e Novanta dell'Ottocento, in cui si affermava una visione del mondo orientata a cogliere, in contrapposizione al realismo e allo spirito dell’uomo moderno, la realtà suggestiva evocata dall' insieme delle arti, più che descritta. Franceschini non si rassegna alla constatazione della fatica del vivere, dell'inspiegabilità stessa della vita, della sofferenza e della morte.
LA SUA ARTE TRADUCE LA NECESSITA' DEL VIVERE AL DI FUORI DELLA COMPLESSITÀ DEI SEGNI e delle figure DEL PROPRIO TEMPO, IN UN BISOGNO DI SIMBOLI, LE CUI CHIAVI DI LETTURA SONO NASCOSTE NELL'ESSERE.
DELLA SCULTURA LIGNEA, INSEGUE la LEGGEREZza E DONA ALLE FORME LA FLUIDITÀ verticale e SCORREVOLE DELLA POESIA enunciata senza trarre respiro; CON LA FOTOGRAFIA, applica DIVERSI RIMANEGGIAMENTI TECNICI SU SUPPORTI FLESSIBILI IN PLEXIGLASS, trasferendo le immagini famigliari in una visualizzazione idealizzata, sospese su piu' strati, sono immagini sommative tra figure e paesaggi, LEGGERMENTE VIBRANTI SOTTOPOSTE ALL'AZIONE DI UN'INTIMA LUCE FLEBILE, come in un sogno.
QUESTO VIAGGIO aldila' dEL TEMPO MOSTRA IL DRAMMA: LE FIGURE SI SNODANO NELLA VICENDA DEL PASSATO E SUL FILO DELLE MEMORIE. DIFATTI IRRAGIUNGIBILI, sono immagini a RIFLESSIONE MULTIPLA, UN MUTAMENTO ORIZZONTALE E' DETERMINATO DAGLI sPOSTAMENTI DELL'OSSERVATORE. FLUTTUANO PERENNEMENTE TRA LE INTERCAPEDINI SU CUI SONO STATE FILTRATE E INTRAPPOLATE PER SEMPRE. DUNQUE, TRAPASSO DAL PASSATO AL PRESENTE, DALLA CONCRETEZZA AL VUOTO, senza ritorno.
'QUASI MITICHE, LA BELLEZZA DI UN VOLTO CHE RIMANE ETERNAMENTE GIOVANE È UN ABBRACCIO NOSTALGICO CON LA SUA ANIMA, CHE RIAPPARE CENTO ANNI DOPO'. SCRIVE L’ARTISTA NEI SUOI APPUNTI.
Marinella Galletti
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