"Non contro" le mode nell'arte, e per l'Arte

L’arte è attività estetica del profondo, fruibile estaticamente. Spesso,  senza  poterla comprendere, proprio da parte dei tanti che si avvicinano all’arte, in quanto non ne conoscono l’autentica portata. In realtà, il ruolo dell’arte è sempre destinato a modificarsi nella società, e di conseguenza la fruizione dell’arte subisce, nel dibattito, spostamenti

di attenzione interdisciplinari  proponendo elementi non contemplati a una semplice lettura dell’opera.

Nell’arte, vi è un “fare spontaneo” che si interroga sulle invenzioni immaginative e sulla natura della rappresentazione e trasformazione della materia estensibile artisticamente; vi è un fare sottoposto e contestualizzato dalla spinta al progresso tecnologico e informatico nella produzione delle immagini sempre in accelerazione, che si ingegna in elaborazioni nello spazio virtuale per aumentare la realtà apparente; vi è un fare collegato alle mode nell’arte più facilmente oggetto di consacrazione commerciale che incide sul riconoscimento prima ancora dell'intervento della critica; vi è un fare arte sottoposto al parere del mondo economico e politico che si serve dell’arte per fornire servizi riservati alla qualità e garanzie dei mercati interaziendali.

Ma sempre, l’arte appartiene a se stessa, alla ricerca e,  agli "interessi" sull’arte, aggiunge significati mancanti ai vari processi operativi ed artistici compresi nella propria attività. Accrescendo il rapporto Arte/Scienza, riprogrammando i diversi mezzi espressivi  ed estetici, resettando linguaggi e codici utilizzati così approdati a nuove formule, tali che, se non contemplati casualmente dalle mode, concorrono a ribadire il principio dell’autonomia dell’arte e dei suoi mezzi.

Gli artisti approdano con il loro operato alla più definita attività della cultura che contempla tutte le funzioni della Comunicazione: estetica, metalinguistica, espressiva, educativa, esortativa, multimediale, virtuale.

L’intero investimento che l’arte compie su se stessa non può e non vuole offrirsi esclusivamente ai musei, ai collezionisti, alle imprese! L’arte è interprete di se stessa e della società la quale, a sua volta, ha 

il dovere e il compito di interpellare l’arte nella diversificazione  delle attività collettive e comunicative, per dare corpo alla più ampia relazione Arte/Scienza, per  la ricerca. Il significato storico di questo enunciato mostra  risultati dell’arte sia a supporto di scoperte scientifiche, e ancor più mostra la continua pre-annunciazione avveniristica, anticipatrice delle scoperte scientifiche, di cui l’arte è stata ed è protagonista.

Nella nostra epoca, caratterizzata dalla somma di “epoche” che, di decennio in decennio, si strutturano attorno all’utilizzo dei mezzi tecnologici sempre più sofisticati e diffusi, generatori di “molteplicità” produttive e comunicative, tutto l’universo sembra avere avuto una grande accelerazione. Una vera spinta operativa per l'arte e per le interrogazioni, conduzione del dibattito generato dai multi-linguaggi artistici.  Analisi e riflessioni sul contemporaneo si sviluppano oltre il  ventaglio esteso di altrettanta molteplicità della cultura artistica. Un "ventaglio", seppur correlato alle mode in atto    (dall' iper-ritratto esistenziale, alla realtà aumentata,  all'interpretazione-documentazione del fenomeno dei migranti nel mondo, alle installazioni  ciclopiche, al super-umano, ai femminismi), è facile osservare la misura in cui la suggestione delle mode, l’adattamento alle mode comprenda il suo  superamento in una intrinseca affermazione che l'arte, di fronte alla complessità e ai conflitti del mondo, testimonia sempre la componente più autentica dell'umanità.

L'arte è esclusivo Luogo di libertà ed espressione  individuale, i cui confini, dimensione spirituale, dettami soggettivi, collegamenti, legami con la natura e con il cosmo, legami con il "proprio" tempo, costituiscono il terreno di azione al di là delle mode. L’anima della ricerca dell’arte interpella il Tempo al di fuori del tempo storico e l'Infinito dell'Arte.

Grazie alle tante variabili che scaturiscono in seno alle mode rivolte ai comportamenti e mutamenti del mondo,  la Libertà dell'Arte è sempre più espressa e rivendicata, generando un interesse crescente da parte dei nuovi collezionismi e mercati che chiedono di poter apprendere la lezione dell’arte e le estensibili incontrovertibili ragioni di libertà dei mezzi tecnici, stilistici e comunicativi scelti, che risiedono, più in generale nelle "libertà", e in particolare nella prospettiva di rendere visibile l'oggetto ingegnoso dell'intima "creazione".

Marinella Galletti

 

 

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