SIMA SHAFTI

Biografia sintesi - Laureata in Comunicazione Visiva all’università di Belle Arti di Teheran, in Iran, dove è nata, si è trasferita in Italia da oltre vent’anni, laureandosi anche all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Oltre alla preparazione accademica, sperimenta e approfondisce la sua conoscenza in molti ambiti quali la pittura, il graphic design, l’installazione. Ha preso parte ad importanti mostre e rassegne in Italia e all’estero, ricevendo premi e riconoscimenti. Sono note le sue installazioni “effimere e indimenticabili, in quanto realizzate con la sabbia: sottili strati di polvere cromatica e di scritture, destinati ad entrare nel nostro spazio per raccoglierci in preghiera e poi dissolversi”. Insieme allo scultore Amir Sharifpour fonda l’atelierArtmelograno a Ferrara, città dove vive e lavora. Tra gli altri, ha scritto delle sue opere Valeria Tassinari: “… I frammenti di bellezza non coprono, e anzi esaltano, il persistere di ombre oscure e dolenti. In questo spazio, aperto ai ritorni, lo splendore non finge di poter dissolvere la malinconia inquieta che ancora risuona piano, stemperata dal tempo, come una cicatrice, o come un solco rimasto vuoto … “.

FRAMMENTI DI MEMORIE

tecnica mista su tavola, cm 135 X 185

IL GIARDINO FANTASTICO

tecnica mista su tavola, cm 160 X 190

Dell’opera di Sima Shafti, sono note le sue installazioni transitorie, realizzate con la sabbia, indimenticabili sottili strati di polvere cromatica sulla quale sono impresse scritture a mano, dai caratteri finissimi nella lingua e grafia persiana, destinate ad entrare nello spazio poetico ed intimo della preghiera e poi dissolversi. Descrivendo il fascino e l’appartenenza a un territorio così come oggi si manifesta, in bilico fra l’aspirazione alla modernità e il bisogno di salvaguardare la propria tradizione, il tappeto è identità, cultura, passato. Nell’opera di Shafti, è presente la più' ampia riflessione sulla propria appartenenza culturale, e a come rappresentarla in ordine alle censure di ordine sociale, al rapporto fra i sessi, alla consapevolezza delle vite di donna vissute tra le trame e le mura domestiche, ma il giudizio risulta ‘sospeso’, sottomesso all'artisticita' intesa come fase imprescindibile per giungere alla guarigione.
Nelle tele, sul piano tecnico e suggestivo, le opere di Shafti trovano congiunture ricollegabili per un verso, al Neo-informale, come nelle ‘trame tessitura’ evocazione del tappeto, dove non mancano colature, strappi e lacerazioni, fibre consunte a simboleggiare il tempo trascorso e il pianto;  per l'altro,  alle molteplici sensibilità ed esperienze pittoriche della Transavanguardia che TEORIZZAVA UN RITORNO ALLA MANUALITÀ, ALLA GIOIA DEL DIPINGERE, ALLA POETICA DELLA PITTURA RESA  
SOTTILE, LUMINOSA, COLMA DI ATMOSFERE,SEMPRE RESTITUENDO AL PENNELLO, ALLA TELA ED AI COLORI IL LORO POSTO PRIMARIO NELL'ARTE DELLA PITTURA, ATTRAVERSO LA LIBERA RISCOPERTA DEI  colori, delle ACQUE, DELLE COMBINAZIONI, DELLE CONDENSE CROMATICHE E TRASPARENZE, PER RISCOPRIRE IL SENTORE DELLE RADICI LOCALI E POPOLARI DI CIASCUN ARTISTA. 
LE SCRITTURE CHE L’ARTISTA TRACCIA SUI TAPPETI O SULLE TELE, LE LINEE SINUOSE, I BREVI TRATTI VERTICALI, IL RITMO, COINCIDONO CON IL DESIDERIO DI RICONGIUNGERSI CON IL MONDO ANTICO,  IN UNA FORMA D'ARTE PRIVA DI IMMAGINI, LA CALLIGRAFIA PERSIANA, INTESA COME UN BENE MORALE, E DELL' ASPIRAZIONE VERSO UN MONDO FIGURATO CROMATICO POETICO EVOCATIVO DI PAESAGGI LONTANI, CHE L'ARTISTA PROMUOVE INTIMAMEnte. SIMBOLICAMENTE, OLTRE PORTE IMMAGINARIE CHE POSSONO, DEVONO ESSERE APERTE. LÌ, VI È IL GIARDINO DOVE RACCOGLIERSI IN PREGHIERA, OVE LE SCRITTURE, MANTENGONO IL VALORE SACRO, SIMBOLO DI CONOSCENZA. A VOLTE I SEGNI HANNO SOLO LA FUNZIONE DI EVOCARE LA SCRITTURA, NON SONO LEGGIBILI E NON RAPPRESENTANO ALCUNA LINGUA. IN QUESTO CASO LA SEMPLICE GRAFICA PRIVA DI UN SIGNIFICATO TRADUCIBILE TRASMETTE UGUALMENTE LA SENSAZIONE POETICA, DIVENENDO UN INVITO A RIFLETTERE. “UN INVITO AD ASCOLTARE IL MISTERO PRESENTE IN OGNI PAESAGGIO O DIPINTO”.

Marinella Galletti

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