GIOVANNA BASILE

Biografia sintesi - Laureata in Psicologia, svolge l’attività di Psicoterapeuta e Scultrice. Spiega della propria arte: “un mestiere alimenta e tiene in vita l'altro”.  La sua arte è intesa nella doppia funzione simbolica e catartica. Nel suo studio a Bologna, città dove è nata vive e lavora, si apre lo scenario creativo-figurativo cromatico che popola la sua arte. Alle figure aliene elaborate agli albori della sua ricerca, si sono affiancate altre creature: gechi, giraffe, aironi. Negli ultimi anni è attenta al fascino poetico e alla potenza scultorea dei frammenti di elementi naturali erosi dalle onde e sopravvissuti alle tempeste. Dal 2000 ha partecipato a numerose mostre collettive sul territorio nazionale e ha realizzato una delle creature fantastiche per l’edizione 2014 di Zoomaginario. Tra gli altri, scrive delle sue opere Simona Gavioli: “…Fanciulle agitate che sembrano arrivare dalla galassia senza tratti somatici e senza definita identità”. Le sue sculture, modellate attorno ad un’anima saldata in ferro, cercano di condensare in un movimento o in un gesto gli stati d’animo che ha attraversato e le storie che hanno lasciato una traccia dentro di lei”.

ENERGIA CREATIVA

anima in ferro saldato e vetro, rivestita di resina ad acqua, finitura ad acrilico, cm (190 X 45) X 55

Giovanna Basile, scultrice e psicoterapeuta, inventa una figura fusiforme di donna realizzata attorno a un’anima di ferro modellata con resine. La forma attinge dal passato arcaico, coglie la sintesi estraniante e simbolica della scultura neolitica, cicladica, di posture essenziali, teste allungate e volti senza tratti, ma definendo un nuovo codice dell'arte e umano. Dipinge i corpi sottili delle sue figure rivestendole di colori e segni graffiti, innumerevoli cifre d’invenzione simbolica, segni che nella loro totalità e notevole fantasia sembrano affermare l’esistenza di una cultura tribale “altra” da portare alla luce e studiare.
La figurazione di Basile, nei suoi caratteri strutturali principali, sembra discendere dalla spinta creativa della scultrice contemporanea Dorit Levinstein, che a sua volta ha appreso da Niki de Saint Phalle la formula per l'invenzione di un codice estetico contrario a ogni ideale estetico femminino. Le figure di Levinstein vivono lo slancio, il gesto e i colori in un susseguirsi di rimandi pop, con pieno riferimento alla Pop Art americana, Basile suggerisce con le sue opere di andare alla ricerca indietro e avanti nel tempo e nello spazio di una nostra radice umana non ancora esplorata, e di una matrice estetica contingente universale-emergente nella figurazione e trattazione del corpo femminile. 
PER LE INNUMEREVOLI POSTURE ASSUNTE DALLE SUE FIGURE, IMMOBILI E MEDITATIVE, QUESTE CI INDICANO LA STRADA PERCORRIBILE DENTRO DI NOI, RICONDOTTA AL QUOTIDIANO, COERENTE AL NOSTRO TEMPO: CI PARLANO DEL CORPO NELLA RELAZIONE SPAZIO E sentimento-

VOLA CHE TI TENGO

NELLO SPAZIO TRA IL BIANCO E IL NERO

anima ferro saldato, rivestita resina ad acqua, finitura acrilico

OGNI POSTURA TRATTIENE LA MEMORIA E L’IMMEDESIMAZIONE DI UNO STATO D’ANIMO DEL SENTIRE UMANO E VI SI CONDENSA. CI RIPORTA A NOI STESSI, AL PORCI DOMANDE, all'intimo interrogativo 'CHI SIAMO' , e a ripercorrere il nostro personale cammino a ritroso nel tempo,  e ancora più indietro, oltre il vagito. E' CHIARITA LA FUNZIONE CATARTICA DELL'ARTE IN BASILE, L' AZIONE attiva SUL VISIBILE E SULL'INVISIBILE (COLPA, CONFLITTO O MALATTIA TRATTENUTI NEL CORPO) DEl nostro stare al mondo. IN MOSTRA, LE OPERE ENERGIA CREATIVA E VOLA CHE TI TENGO, DUE CAPOLAVORI CARICHI DI SPETTACOLARITÀ E INGEGNO TECNICO, BASTI VEDERE LA SFERA VITREA E LA LUCE INTERIORE EMANATA DAL VENTRE MATERNO. IL VIRTUOSISMO È SIGNIFICATO UNIVERSALE INTRISO DI UMANITÀ E CREATIVITÀ INESTINGUIBILE. "DA DOVE VENGO?" E' LA DOMANDA. "DALLA DONNA" la sola risposta pregnante e vera.
'NELLO SPAZIO TRA IL BIANCO E IL NERO' È UNA COMPOSIZIONE GEOMETRICA DI SIMMETRIE ALTERNATE DI DUE FIGURE INSTALLATE A PARETE, PARLANO DEGLI OPPOSTI, IDENTICI NELLA SOSTANZA, SOSPESI NELLA RELAZIONE. UN PRINCIPIO UNITARIO TRATTIENE E SOSTIENE SALDAMENTE LE FIGURE, MA QUESTE FRA DI LORO NON SI TOCCANO. COME NELLA CELLULA C’È SPAZIO TRA IL NUCLEO E IL CITOPLASMA E TRA GLI ORGANELLI PRESENTI IN ESSO, COSÌ NEL NUCLEO UNIVERSALE DEGLI OPPOSTI, IL BIANCO E IL NERO. LO SPAZIO È INFINITO ANCHE NEL MICROCOSMO DELLE NOSTRE MUTAZIONI/RELAZIONI.


Marinella Galletti

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