BARBARA CECILIATO

Biografia sintesi - Laureata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove è stata titolare della cattedra di Anatomia Artistica, ha iniziato l’attività di docenza accademica dal 1992 a Brera e a Venezia.  La sua intensa attività didattica di carattere interdisciplinare include Biologia per il Restauro e numerosi progetti, al pari della sua formazione e ricerca artistica che si avvale degli studi in Biologia all’Università di Padova. L’orientamento al metodo e all’indagine scientifica attraversa tutta la sua arte. La sua attività espositiva è caratterizzata dalle numerose partecipazioni a eventi internazionali e a mostre personali; collabora con case editrici e musei d’arte contemporanea; nel 2007, è stata cofondatrice, con l’artista Claudio Rosi, del “site specific”, Casagallery. Tra gli altri, ha scritto delle sue opere Vittoria Coen: “…Tutto il suo lavoro è a lungo elaborato in una interiorizzazione che ha contribuito ad un’estetica della spiritualità … interventi attenti e mirati che riportano alla persona; … spazio e tempo, i perni attorno ai quali si snoda la sua ricerca …la vita e il suo scorrere…”.

FIORE NERO, RIGHE, ALLUMINIO

argilla cotta, tessuti colorati, supporto e cornice in legno, alluminio -cm 41 X 48; cm 21 X 26; cm 30 X 40

CARPONI 50

50 piccoli corpi in argilla cruda, h. cm. 14, circa, ricoperti di cerotto rosa setoso tipo Hansaplast, in contenitore di cristallo trasparentecm 35 x 25 - base di legno colorata acrilico rosa

Barbara Ceciliato non utilizza un solo medium, tecnica o supporto, non traduce un unico materiale, bensì la sua ricerca sembra attraversare tutta la storia dell'arte del Novecento, per dare forma alle intuizioni artistiche o passaggi a lei suggeriti nel dialogo tra le une e le altre ricerche. Dal "Ready Made" all'arte concettuale, ponendosi con un’attenzione scientifica ad ogni elaborazione ESTETICA dalla quale ricavare ulteriori elementi rielaborativi DEL  fare artistico COME NEI PROCESSI E RISULTATI DI UN laboratorio alchemico. in continuum nello spazio e nel tempo della contemporaneità, dando vita a cicli di operazioni formali, PER UNA REVISIONE DELLA PERCEZIONE DEL RUOLO DELL’ARTISTA E DEL SUO FARE IN RELAZIONE AL CONTESTO,  ALTERNATIVE DI COSTRUZIONE DELL'ETHOS E DEL 'LOGOS' DELL'ARTE IN UNA SOSTANZIALE IBRIDAZIONE INSTALLATIVA E DI TECNICHE
CECILIATO Plasma sagome scultoree, traccia dipinti, grafismi, COMPONE INSTALLAZIONI CON L'INTENTO DI DEFINIRE formule di meditazione accrescitiva dei risultati prodotti dalle avanguardie  ricolmaTE di quanto ancora sia rimasto  vuoto estetico inespresso. Apporti sperimentali e scientifici sui colori, dal viraggio cromatico all'epressionismo astratto; APPORTI  ALLA TRATTAZIONE DELLA MATERIA PLASTICA E ALL’INSTALLAZIONE. 
L'OPERA IN MOSTRA È UNA COMPOSIZIONE DI VOLTI UMANI CARICHI DI SOTTILI SOTTINTESI INTERCULTURALI. RIGHE, ALLUMINIO, FIORE NERO. SONO VOLTI MUTI  INESPRESSIVI INSERITI IN UNA CORNICE,
SAGOME INCAVE PLASMATE NELLA TERRACOTTA. VOLTI CERIMONIALI COME NELLE MOLTE CULTURE UMANE DOVE LE DANZE COMPORTANO L'IMPIEGO DI MASCHERE VARIAMENTE DECORATE. La specificità della maschera del teatro entra nella performance artistica e multiculturale dell’artista. I volti sono posti su tessuti come sfondo, rivestiti per brevi tratti con lembi, come sui nostri volti e al posto dei segni e delle storie che ci caratterizzano e da cui non ci separiamo mai. Il biglietto da visita con il quale ci presentiamo al cerimoniale del mondo. In questo percorso, si colgono riferimenti all’arte povera e alla sua massima esponente, Marisa Merz, alle testine e volti, tracce insistenti, casuali e grevi, SI affermano COME pensiero E FORMA.
Nell'opera 'Carponi', Ceciliato coglie l'umanità in una condizione stazionaria, incline ad assoggettarsi a riti ripetitivi e cumulativi, stipata entro un Sito che, in una sorta di formula virtuale, vive della trasparenza pur essendo un luogo occluso; sempre scientifica e analitica, lE OPERAZIONI ARTISTICHE DI Ceciliato SONO INCENTRATE SULla materia/sostanza capace di cogliere il senso della performance dell’esistenza. la componente autoironica contribuisce a farne una lettura serena e in parte distaccata. 


Marinella Galletti

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